mercoledì 5 novembre 2014

Dove è la giustizia?




Ho visto un video riguardante un corteo che si stava tenendo in non so quale parte dell’Italia in cui chi voleva manifestare i propri diritti in maniera pacifica veniva attaccato violentemente dalla forze dell’ordine, capeggiate da un questore che si avvaleva di un autorità conferitagli per poter spadroneggiare in questa situazione.
E’ preoccupante vedere persone che si arrogano il diritto di comandare una carica verso chi vuole far presente il proprio dissenso in maniera civile.
Questo è uno dei tanti casi che stanno avvenendo in questo periodo in tutta Italia dove il mal contento sta aumentando giorno dopo giorno. Tutti fanno appello alla giustizia. Tutti cercano una vera giustizia. Tutti vorrebbero una giustizia sana. Ma in verità cosa è la giustizia?
Potresti fare mille ricerche dentro le varie enciclopedie, nei dizionari in wikipedia in internet e troverai delle definizioni che possono essere più o meno esaudienti, secondo la legge, secondo le culture, secondo l’etimologia della parola. Troverai definizioni brevi o articolate,alcune che ti garbano altre un po meno, qualcuna che stanca ed altre che ti entusiasmano. Ci sarà quella che senti faccia al caso tuo e quella deludente. Insomma le definizioni possono essere tante e di varia natura ma il problema probabilmente non è nella definizione che gli si attribuisce ma nell’attuazione pratica di fronte alle situazioni quotidiane.
Non ti sembra che tutti richiamano la giustizia come qualcosa che appartiene ad ognuno in quanto diritto ma il risultato sembra sempre che faccia scontento più di qualcuno?
 Precedentemente ho fatto riferimento all’episodio a cui ho assistito in video, ma  a quanto sembra la giustizia è un argomento di utilizzo quotidiano di fronte ad ogni situazione che si incontra perché in fondo tutti vorrebbero giustizia. Nelle situazioni burocratiche, nelle relazioni sentimentali, nei rapporti lavorativi, nell’economia, nelle difficoltà accidentali, nell’educazione quotidiana, nella vita e nella morte. Tutti vogliono la giustizia o la cosa giusta ma in verità se si ascolta la voce del popolo sembra che questa giustizia non sia mai realmente presente. Non sarà forse perché ognuno vuole metterla in atto a modo proprio?
La giustizia dovrebbe essere qualcosa che regola i rapporti ma mai come in questo momento sembra che li stia separando così tanto. Abbiamo tutti una nostra idea di giustizia personale e troppo spesso non si incontra con l’idea di giustizia di chi ci circonda, a partire dal vicino di casa, il parente, il commerciante salendo di grado verso le istituzioni per poi arrivare a Dio, che sembra essere preso spesso di mira riguardo alle scelte che a parer nostro sono troppo ingiuste per come sta lasciando che le cose vadano nel mondo, quasi a dire che noi al posto suo sapremmo fare meglio.
Oggi mi trovo ad avere due idee di giustizia che guerreggiano tra di loro. Una è quella che ritiene sia sbagliato agire come ha agito quel Questore di cui parlavo all’inizio che cercherebbe di fare in modo che mi sia reso ciò che ho perso. In quel caso il tempo, la salute (per via delle manganellate prese) e la possibilità di non vedere più ripetersi certi episodi. L’unica cosa che comprendo profondamente è che per come stanno essendo gestite certe situazioni a livello globale sembra proprio che questo mio desiderio sia destinato a diventare ben presto utopia.
L’altra forma di giustizia è quella che cerca il volto di Dio.
Mi sono reso conto che per quanto si possa pensare di fare meglio di lui, sicuramente qualcosa potrebbe non funzionare, visto che faccio fatica anche a governare la mia famiglia composta da 6 persone più animale annessi, immagino che per lui avere a che fare con 6 miliardi di persone che la pensano ognuno in un modo diverso non deve essere così semplice.
Sono arrivato a comprendere che per quanto ci siano ancora in giro tanti fautori della giustizia divina che predicano ancora catastrofi che arriveranno nella vita di chi si è comportato male, maledizioni ecc ecc…,in fondo non è nemmeno quella la vera giustizia di cui si è fatto promotore quando ha mandato il figlio a spiegare in cosa consisteva.
Gesù spiegò una serie di valori che probabilmente regolano le leggi che vigeranno nella città celeste che è andato a preparare,che avevano ben poco a che fare con la giustizia e la legge che vorremmo vedere messa in atto qui sulla terra.
Il questore di cui facevo riferimento sopra ha un profilo che somiglia molto a quello che ai  tempi di Gesù era chiamato Saulo di Tarso, fanatico persecutore di cristiani che sulla via dell’inseguimento per una carica di quei tempi si è trovato a cadere da cavallo ad esser accecato per poi avere un incontro con Gesù ed una conversione da guidatore di cariche contro i ribelli cristiani di quel momento a leader indiscusso di un nuovo movimento di idee e di valori di cui si fece promotore a vita per annunciare quello stesso messaggio che avrebbe sacrificato volentieri fino a poco tempo prima.
Sarà che la giustizia di Dio è veramente contraria ai canoni che adoperiamo qui.
Tra di noi spesso quando vogliamo giustizia, ci capita di amareggiarci,di perseguire vendette, alimentare odio, rispondere a quelle che consideriamo ingiustizie o torti subiti con nuovi torti e nuove ingiustizie a nostra volta, ci arrovelliamo in mezzo a rancori e finta pazienza che aspetta di gioire per i mali che arriveranno addosso a chi ce li ha causati.
Dio invece dall’esempio precedente, sembra che si muova contrariamente a noi, nutrendo speranza,volgendo il male verso il bene, ha pazienza, ha un senso di giustizia che sembra partire dall' accettazione di una sconfitta, non con remissività, ma con la consapevolezza di una forza che proviene da una resa e da una apparente  debolezza.
Ho timore oggi di farmi giustizia da solo perché la verità è che spesso non so più quale sia la cosa giusta. Cerco di perseguire delle scelte,avendo una profonda convinzione nella coscienza che probabilmente per quanto alcune potrebbero risultare agli occhi di altri sbagliate o ingiuste, se sono motivate  e guidate dall’amore,porteranno con loro anche dei meravigliosi risultati futuri.
Quel questore se me lo avessero dato tra le mani dieci secondi dopo aver visto il video probabilmente lo avrei portato in mezzo ad una mandria di elefanti in corsa verso una sorgente d’acqua, ma subito dopo ho pensato che forse varrebbe la pena provare ad affidare quella vita nelle mani di Dio, non perché mi sento buono, ma perché sono certo che avrà sicuramente un metodo migliore del mio per aiutarlo, nel tempo e non escludendo qualche esperienza traumatica  a fargli  capire dove ha sbagliato e magari a recuperarlo per metterlo su una via più retta.
Questo è un mio sentimento logicamente che avevo piacere di condividere perché mi rendo conto che in quanto a giustizia noi esseri umani siamo proprio lontani dalla possibilità di trovarne una che ci accontenti tutti quanti.
Forse Dio facendoci diversi uno dall’altro ci avrà dato un indizio per capire il Suo senso di giustizia … ma?


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