Conosci Emiliano ...

http://www.ciao.it/Vivo_e_conosco_Te_Emiliano_De_Santis__Opinione_1590371


Portando mia figlia a scuola spesso mi fermo a parlare con le mamme e i papà dei suoi compagnetti e non nascondo che è molto piacevole perché ci si confronta e soprattutto ci si fa anche quattro risate. Proprio in una di queste occasioni mi è capitato di conoscere un papà speciale che, quasi sempre con sua moglie Fiona, accompagna il piccolo Samuele a scuola. Parlando sono venuta a conoscenza che Emiliano De Santis, così si chiama il papà in questione, ha pubblicato il suo primo libro: ‘’Vivo…e conosco Te!’’. Amo leggere e ho approfittato subito per acquistarne una copia e appena curiosato di cosa si trattasse una frase mi ha colpito in particolare e diceva così: ‘’Scrivendo ho trovato libertà, ho trovato verità, ho trovato soluzioni’’. La lettura mi ha catturata e ho chiesto immediatamente ad Emiliano se potevo recensirglielo. Ovviamente lui ha accettato e di lì a pochi giorni è maturata l’idea di fargli un’intervista. Durante la piacevole lettura di questo libro mi sono venute in mente tante domande da fargli e lui ha risposto a tutto con molta enfasi e soprattutto con grande spontaneità.

Come è nata l’idea di scrivere? Questa voglia di condividere la tua vita, le tue emozioni, quelle che hai vissuto e quello che vorresti?
In verità iniziai a scrivere perché desideravo che i miei 3 bambini un giorno potessero conoscere più profondamente gli occhi con il quale il loro papà ha vissuto la vita, un po’ come un testamento ... poi avvicinandomi alla lettura della Bibbia (Best seller di ogni tempo) mi resi conto che proprio quel testamento nuovo che Dio ha lasciato attraverso Gesù era un eredità meravigliosa, sepolta per troppo tempo e impolverata sugli scaffali delle librerie di ogni casa. Ho pensato che se aveva funzionato con me, un testamento scritto , avrebbe potuto funzionare anche con i miei bimbi, non che volessi paragonarmi a Dio, ma credo che la sua sia stata una trovata geniale e di conseguenza, perché non provare ad imitare la sua trovata?...in fondo la carta e gli scritti hanno un potere racchiuso in loro tremendo che può sconfiggere anche le difficoltà legate al tempo.Ho notato che il tema ricorrente è quello di ‘’Dio’’. Ci vuole coraggio ad affrontare un argomento così perché le generazioni di oggi si vergognano anche solo a nominarlo. Sei molto coraggioso lo sai?
Beh, se proprio devo essere sincero, io non mi sento affatto coraggioso, anzi in verità spesso me la faccio sotto, ma poi nel momento in cui mi trovo di fronte l’opportunità di raccontare ciò che Gesù ha fatto per me, è come se avvenisse una magia: il timore va via ed una forza più grande mi porta a parlare ed a quel punto mi rendo conto, come fossi uno spettatore esterno che qualcosa di molto forte sta accadendo e divento consapevole, ecco la parola, non coraggioso, ma consapevole.
Vedi Gesù come un vero e proprio rivoluzionario...parlamene.
Ha rivoluzionato vite, le sta rivoluzionando e continuerà a farlo e sono dispiaciuto che la sua immagine sia spesso accostata al perbenismo, al sistema ecclesiastico a determinati tipi di istituzioni, perché la sua vita sulla terra narra cose totalmente diverse, parla di un Gesù in movimento continuo e non di una figura statica, parla di un compagno di prostitute e beoni , parla di un amico dei bambini, di uno che frequentava feste, di uno che con le parole ed i fatti portava nelle vite che incontrava guarigione e non sensi di colpa, sensi del dovere, false giustizie, ma amore e liberazione…quelle che ha portato anche nella mia vita: quindi per me Lui è la Rivoluzione!Ma è vero che il primo libro che hai letto è stato la Bibbia? Ti confesso che spesso ci ho provato, ma proprio tutta non l’ho letta.
Non ho mai amato il fattore lettura e quando ho scoperto che la Bibbia non puoi leggerla come un libro qualsiasi (dall’inizio alla fine), ho avuto bisogno di capire che il suo contenuto è così prezioso per la nostra vita e oggi lo uso come un manuale per risolvi problemi. E’ come se avessi trovato in un cassetto nascosto un eredità lasciata da un parente lontano che ha generato ricchezze vere in termini di soluzioni quotidiane e quando

Vivo...e conosco Te (Emiliano De Santis) Emiliano De Santis - Vivo...e conosco Te (Emiliano
sembra tanto un’ etichetta che potrebbe diventare esclusivista, cosa che non credo fosse intenzione di Gesù. Comunque, come tutti, ho fatto il battesimo e la comunione , ma non credo che queste due cose mi potessero far definire cristiano, perché nella mia vita non ho mai frequentato luoghi in cui si parlava di Gesù fino a che un giorno all’età di trenta anni, dopo aver sperimentato la parte notturna della vita, ho incontrato l’amore. Ero in macchina tornando da una notte brava e mi sentii staccare dal corpo, mi vedevo guidare ed ero entrato in una dimensione dove sentivo amore profondo, accettazione completa, calore soprannaturale. Non capivo esattamente cose stesse accadendo, ma sentivo che qualcuno era presente vicino a me e capiva profondamente il lato più nascosto e sofferente della mia anima, gli rivolsi una sfida: avrei smesso di vivere la notte e tutte le sue tentazioni se avessi incontrato una donna con le caratteristiche di mia mamma, unica donna sino a quel momento che mi ha sempre accettato per quel che ero, pregi e difetti. Incontrai a distanza di poco tempo una donna che aveva un requisito che mi sapeva di segnale, che qualcuno aveva udito veramente la mia invocazione: era nata lo stesso giorno di mia mamma (non l’anno ovviamente!) e di lì a poco lei stessa mi presentò il papà che aveva avuto una grandissima trasformazione a sua volta, una persona che nella vita aveva fatto tutto e di più di ciò che si può fare ed immaginare e che incontrando Gesù, tramite dei missionari laici che vivevano tutti insieme in più famiglie mettendo in pratica tutte le osservanze che riguardano una vita di disponibilità verso il prossimo, sentiva il desiderio di parlarmene e così fece.Ciò che mi ha affascinato più di te è il fatto che ti interroghi continuamente come uomo, come figlio, come marito, come padre, ma anche come facente parte di una società che sembra zoppicare. Come fai ad essere sempre così positivo? Cosa o chi ti ha portato ad esserlo?
La relazione che vivo quotidianamente con Lui e con le persone che incontro ogni mattina, la mia famiglia, i miei amici, i conoscenti ed anche i miei nemici, la voglia di continuare ad imparare, a cercare soluzioni, la consapevolezza che sperimentiamo il 2% delle nostre capacità, mi fa avere la certezza che possiamo ancora tirare fuori il meglio di noi, delle abilità che ci sono state donate, dei talenti di cui ognuno è equipaggiato per questo viaggio chiamato vita.
Senti cambiamo un po’ argomento. Ho trovato molto veritiero il rapporto che hai con i tuoi familiari: in primis quello con tuo padre, che nonostante tuo papà non vivesse più insieme a te hai riscoperto, hai ritrovato. Quando scrivi che ‘’i ruoli creano aspettative e le aspettative distruggono i rapporti’’ chi ti legge si interroga sicuramente sulla situazione che vive, qualsiasi essa sia, e questo secondo me è molto d’aiuto.
Ti ringrazio per la constatazione. Sono certo che a distruggere qualsiasi tipo di relazione spesso c’è lo zampino perfido delle aspettative che non fanno altro che accostare le persone a dei ruoli e di conseguenza si perde di vista il lato debole e umano che ognuno di noi ha!Attualmente hai una bellissima famiglia e come ti poni nei confronti dei tuoi figli è, oserei dire, esemplare. Il capitolo ‘’Il Mammo’’ mi ha strappato qualche risata non lo nascondo, ma ho notato anche che cerchi, insieme a tua moglie, di rendere i tuoi figli partecipi di quel che accade al fine di renderli autonomi e soprattutto liberi pensatori. Sbaglio?
…non sbagli affatto! Sono sicuro che qualsiasi tipo di dipendenza crei degli handicap e vorrei assolutamente che i miei figli imparino a pensare con le loro teste e soprattutto con il loro cuore. Spero di riuscirci insieme a mia moglie, perché anche noi come esseri umani abbiamo le nostre debolezze e insicurezze che non vorrei proprio trasmettergli. Loro mi stanno insegnando la vita e credo che dal momento che Dio stesso ci ha lasciati liberi di scegliere, non vedo perché io a cui sono stati dati in affidamento questi gioielli, mi debba permettere di guidare le loro vite ossia, lo farò fin quando sarà necessario, ma cercando di scegliere insieme un passo alla volta.
Hai scritto della falsa scala dei valori nell’adolescenza. E’ molto importante secondo te parlare ai giovani di questo?
L’adolescenza è un periodo della vita a me particolarmente caro perché ho ancora vivi molti ricordi delle fasi più delicate che ho attraversato e credo con tutto il cuore che sia importantissimo che i ragazzi oggi si sentano capiti da chi come loro è passato attraverso quel momento, cosa questa che riguarda ognuno di noi, ma che purtroppo non accade dal momento che troppo spesso si sentono giudicati e paragonati a quelli che erano i modi “più giusti” di fare le cose , che spesso si sentono dire dalle generazioni più grandi che loro sono il futuro e per questo hanno bisogno della nostra esperienza per essere sostenuti non per essere paragonati, per essere incoraggiati e non giudicati, per essere amati e non sballottati.In un altro capitolo ‘’Consolazione a Colazione’’ scrivi di come ce la prendiamo con Dio se tutto non va secondo i nostri schemi. Questo è molto frequente lo sai?
Lo so benissimo perché capita spesso anche a me , ma sto imparando che a volte la fiducia vera non chiede troppe spiegazioni. Oggi siamo arrivati al punto che ci si lamenta di tutto, quando fa caldo perché è troppo caldo, quando fa freddo e perché è freddo, quando piove e quando c’è vento e quando ci sono i soldi e quando non ci sono e la politica e questo e quell’altro. Forse è il caso di fermarci un attimo non credi?...e ritrovare quella gratitudine verso le piccole cose che da tempo abbiamo perso. Non è scontato che ti alzi la mattina e se non volevi che piovesse pensare che forse senza acqua non avresti ne da mangiare ne da bere, non ci sono dovute tutte le cose che abbiamo e non ci sono dovute anche quelle che non abbiamo…abbiamo la vita. Non è poca cosa!
A pag. 107 il capitolo ‘’Lasciami sfogare’’, sappilo, ti ha reso umano: uno sfogo lecito, corretto, educato, motivato nei confronti di chi ingiustamente ti ha criticato.
Se proprio lo vuoi sapere ne ho almeno altri 10 capitoli di sfoghi che non ho pubblicato, ma che puoi trovare sul mio blog. Scrivendoli mi sono liberato canalizzando un po‘ di arrabbiature in una forma un po’ più costruttiva e qualcuno ne ha pure beneficiato.Due sono le pagine che mi hanno colpito di più: la prima è quella della poesia intitolata ‘’Amare’’ e la seconda è la lettera che hai scritto in conclusione a Papa Francesco.
Mi fa piacere. Non so se hai notato visto che tu fai recensioni e hai l’occhio allenato, ma tutto quello che scrivo, lo scrivo di getto: lascio che parli il cuore e non torno a riformulare i pensieri. Al Papa ho scritto nella speranza che le mie parole potessero arrivare tra le sue mani ed al suo cuore e rileggendola oggi quella lettera sembra quasi una profezia dal momento che sembra proprio che stia provando per lo meno a mettere in pratica ciò che gli chiedevo. Avrei ancora alcune cose da dirgli chissà che Gesù non crei l’occasione…
Accennavi poco fa al fatto che hai un blog tutto tuo. Me ne vuoi parlare?
In fondo “Vivo…e conosco TE” è una raccolta di riflessioni che sono nate dal blog emipeter73.blogspot.it e ho desiderio di scrivere cercando di mantenere un contatto perlomeno settimanale con tutti coloro che lo seguono. Cerco di mettere in parole tutte le esperienze che capitano nella mia vita con cui altri si possono relazionare e da cui possano eventualmente trarre incoraggiamento, trovare soluzioni o anche semplicemente non sentirsi soli. Per il momento in due anni che lo curo ho raggiunto 18000 visualizzazioni che sembrano arrivare da tutte le parti del mondo, mi piacerebbe che sia un po’ più interattivo, vorrei non solo trovare gente che segue ciò che scrivo e ne trae ispirazione, ma anche persone che hanno desiderio di comunicare, mi piacerebbe potesse diventare un punto di riferimento, per avere scambi utili e relazioni.Una mia curiosità…come mai sei conosciuto anche con il nome di Peter?
Nel momento in cui ho sperimentato per diversi anni la vita nella comunità missionaria che ti ho citato prima, mi era stato messo un nome che potesse identificarsi con la nuova vita che mi apprestavo a vivere, un po’ come Gesù fece con i suoi discepoli, donando loro un nome per la missione che li attendeva. A me è piaciuta l’idea perché essendo romano mi ricordava un po’ il fatto che da bambini ci si dava dei soprannomi che in qualche modo ci avrebbero accompagnato per tutto il periodo adolescenziale e qualcuno anche da grande, solo che il mio soprannome questa volta a darmelo sentivo che era proprio Lui, il migliore amico che ho avuto in comitiva: Gesù! Quindi oggi ho piacere di farmi chiamare Emiliano, ma chi vede il mio cuore sa che sono Peter!
Ti sei posto un obiettivo con questo tuo libro?
A dire il vero inizialmente la mia idea era che chiunque avrebbe potuto essere raggiunto da quanto ho scritto, trattando argomenti che possono riguardare le famiglie, le relazioni, i bambini gli adolescenti ed il lavoro, la politica e tanti altri spaccati di vita che riguardano un po’ tutte le categorie di persone, pensavo che sarebbe stato bello poter arrivare un po’ a tutti, poi qualcuno mi ha fatto notare che presentando il libro nelle scuole medie e superiori come testo di vita, sarebbe potuto essere utile a molti giovani e allora credo proprio che se dovessi riuscire a poter portare questa mia testimonianza di vita ad essere compresa dalla nuova generazione sarà un risultato meraviglioso.Parliamo un po’ di te. Di cosa ti stai occupando ora?
In questo momento sto parlando con te, nella speranza di poter dare visibilità a questo lavoro appena terminato, ma ho anche altri lavori che sto cercando di portare avanti contemporaneamente: un romanzo fantasy in collaborazione con una carissima ragazza di 16 anni figlia di amici molto preziosi e poi continuo a pubblicare riflessioni sul mio blog per stabilire nuove relazioni. Non credo che potrò mai allontanarmi da quello che amo di più fare e cioè poter essere di aiuto a chiunque incontrerò sul mio cammino. Io non ho un titolo dietro al quale poter presentare il lavoro che svolgo, ma la mia passione più grande è la capacità che credo mi sia stata donata di ascoltare le persone. Oggi tutti abbiamo bisogno di qualcuno di cui ci fidiamo con cui poter condividere le sfaccettature più complicate della nostra esistenza e se posso portare un incoraggiamento, un consiglio, una preghiera, una risposta o semplicemente un orecchio pronto ad ascoltare, avrò occupato il mio tempo e la mia vita nella forma più gratificante che possa esserci che ha già una ricompensa in se stessa!
Un sogno?
Il mio sogno è quello di poter portare guarigione e ristoro nella vita di ogni persona che incontrerò con l’arma più potente che abbiamo a disposizione … la parola!
Come si può ben capire dall’intervista Emiliano De Santis è una persona che ha fatto delle scelte di vita vere e proprie. Con carattere deciso, ma anche con una positività che lo contraddistingue, le propone al lettore. Parlandoci ci si rende conto che è una persona spontanea, onesta, sempre pronta ad aiutare il prossimo ed piacevolissimo parlarci. Durante le nostre chiacchierate era spesso presente sua moglie Fiona e devo ammettere che è fatta della sua stessa pasta. ‘’Vivo…e conosco Te’’ è un libro scritto con il cuore che dà tanto leggendolo e soprattutto che fa pensare, fa riflettere e fa interrogarsi. Secondo me è adatto ad ogni tipo di lettore, dai giovanissimi con le loro prime difficoltà e paure, alle persone più adulte che si interrogano su molti perché. Ovviamente questo libro si può acquistare online tramite il suo personale blog emipeter73.blogspot.it di cui si parlava poco fa e che io, personalmente vi invito a visitare. Personalmente vorrei dare un grazie speciale a questo giovane scrittore per aver condiviso parte della sua vita in questo suo primo libro. In bocca al lupo Emiliano e buona lettura a tutti voi. Alla prossima…

Opinione da me inserita altrove

Nessun commento:

Posta un commento