mercoledì 9 aprile 2014

Metti la cera ... togli la cera ...


Porto i bambini dalla pediatra a causa di una febbre fastidiosa e delle bollicine apparse sulle guancie di Celeste.
Parto da Nepi per raggiungere Acilia ad un ora di macchina esatta a causa del fatto che ho la residenza da quelle parti e lo studio pediatrico di conseguenza.
Entriamo nella sala d’aspetto, piccolissima tra le altre cose, ed insieme a noi ad aspettare ci sono altri12-13 bambini, che si lagnano e si dimenano, visto lo spazio stretto, e l’impazienza che incalzava dato lo stato influenzale che la maggior parte dei piccoli aveva.
Chiedo alla segretaria quanto c’è da aspettare, dal momento che a causa del sovraffollamento non ci sono più posti a sedere e oltre ai bimbi con poche forze c’è anche Fiona con il pancione, lei mi guarda e con un cenno mira a farmi capire che ci sarà da avere pazienza … tipica situazione questa dove hai due possibilità.
La prima:
Mi spazientisco e comincio a mormorare cercando consensi negli sguardi degli altri genitori … guardo mia moglie e comincio a lamentarmi di come funziona male il sistema sanitario, di come negli altri paesi una cosa del genere non sarebbe successa, di quanto è piccolo quello spazio e se venisse un controllo dovrebbe far chiudere quello studio medico, di quanto è maleodorante quella stanza, fino a cominciare, via via ad entrare sempre di più nei dettagli del negativismo, cominciando anche criticare il piccolo al nostro fianco che emette gemiti disumani, i capelli unti della segretaria, per poi  trovare errori grammaticali nei fogli appesi in bacheca che annunciano gli orari e le alternanze di quei dottori, che tra l’altro non corrispondono mai a realtà di fatti. Ho tutte le motivazioni a mio favore per poter continuare a perdere pazienza, mia moglie con il pancione in piedi, le mie  bimbe uguale in piedi con la febbre, Samuele che poverino non c’entra niente e quindi comincia anche lui a chiedere continuamente che vuole andar via … tutto giustificherebbe le mie lamentele, il mio mormorio,la voglia di spazientirmi ….
La seconda:
Guardo mia moglie per cercare di intravedere cosa pensa sia meglio fare e lei senza lamentarsi mi guarda e con un cenno mi lascia intendere che va bene quello che penso io sia meglio per tutti … esco, prendo una boccata d’aria, cerco una soluzione e la trovo. Mia mamma è al lavoro, ho le chiavi di casa sua, decido di andare visto che è vicino allo studio, e torniamo più tardi quando si è calmata la ressa, così nel frattempo i bimbi si riposano magari guardano un cartone e gli faccio fare la merenda, tanto ormai il pomeriggio è stato compromesso da questo impegno che mi ha fatto lasciare indietro tutti gli altri, speravo di poter tornare in tempo per fare altre cose, ma purtroppo questa è la situazione che ci si è posta davanti …
Perché è più facile arrabbiarsi, perdere la pazienza, mormorare e cominciare a vedere tutte le cose che non vanno?
Perché nelle situazioni e le circostanze che ci si pongono davanti quotidianamente non cerchiamo soluzioni invece di rimanere fissi a guardare il buco?
Da bambino , ricordo, che quando mi si faceva un buchino nei calzoni, avevo il maledetto vizio di infilarci il dito dentro e a forza di stuzzicarlo dopo poche ore quel buco diventava gigante al punto che era difficile poterlo riparare …
Non ti sembra che fai così anche tu spesso con le situazioni che ti ritrovi ad affrontare?
Cominci a guardare il buchino e ti fissi talmente tanto che dopo poco si è ingigantito ed è diventato di proporzioni irreparabili.
Non ti sembra che sia tempo sprecato quello di lamentarsi e constatare che le cose non funzionano?
Pensavo a Miaghi … sai il maestro di Karate-kid … se lo hai visto sai sicuramente di cosa sto parlando.
Lui insegnava a Daniel-san l’arte del karate attraverso il mettere e togliere la cera alla macchina, attraverso il taglio del bonsai, attraverso tanti piccoli lavori quotidiani che lo preparavano per le difficoltà che avrebbe incontrato una volta che sarebbe salito sul tappeto del combattimento …
E se fosse così anche per la nostra vita?
Se fosse che Dio in qualità di maestro ci stia mettendo di fronte delle situazioni che apparentemente non hanno altro significato se non quello di infastidirci per preparaci e renderci migliori?
Se tutte le cose, come le bollette, le file interminabili, le tasse, le banche, le chiacchiere nel quartiere, la relazione che non funziona, il traffico, il collega maleodorante, la febbre dei bimbi … non siano altro che togliere la cera e mettere la cera,come nel film, per rafforzarci e renderci più pazienti, più costanti, più amorevoli ………………….?
Forse è meglio accettarle queste difficoltà oggi, e cominciare a viverle in funzione di una preparazione a qualcosa che arriverà nel nostro futuro immediato … non credi?
Se invece di lasciarci sopraffare dai commenti negativi che comunque non ti portano mai da nessuna parte se non ad ingigantire il buco della negatività nella tua testa, incominciassimo a ragionare in ogni situazione in cui ci troviamo, in termini di soluzioni?
Vorresti sapere quale dei due scenari precedenti ho vissuto nella mia visita dalla  pediatra?
Bhè … è logico ………………. La prima!!!
Questa riflessione la ho scritta dopo!!

;-)





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2 commenti:

  1. buongiorno Emi!
    … mi scappa una battuta…. Forse per prendermi un po’ in giro….
    “Acilia mette a dura prova”… pensa che io ci abito!!
    …E come sempre ti riveli in grado di tradurre in maniera "concreta e autentica" il quotidiano. La tua estrema e meticolosa attenzione nei particolari e la descrizione attenta e al dettaglio, mi danno la possibilità di calarmi nella tua vita per poter riflettere sulla mia o situazione analoghe, che solitamente non mi fermo a capire e passano inosservate, perchè "complice" della logica comune, ma anche un abile auto-sabotatrice.
    Mi fai riflettere…
    Grazie a te eccomi qui "chiamata" ad osservare da spettatrice di “me stessa” e ti ringrazio per questo!
    L esempio del buco sul jeans (rende molto l idea)... ricordo anch’io l accanimento!
    Strappare via coi denti un unghia appena scheggiata anzichè limarla ... mi viene da dire.... io la mia vita la prendo a mozzichi invece che ammorbidirla, smussarla o prendermene cura con "altre soluzioni" ... Basterebbe il così detto "distacco dal problema e dai pensieri patologici".
    .. Si! dici bene... Dio fa vivere a tutti quello che apparentemente sembra "scomodo", ma parallelamente da la possibilità di fare un pò di palestra in ogni situazione che si presenta, e non per fare “massa” ma per uscirne! Rafforzando la spina dorsale.
    “Leva la cera ... metti la cera”.. Lo leggo come "allenati Véra" se vuoi fare la differenza!
    Imparare ad allenarmi “sensibilizzando, solleticando e stuzzicando” solo l intelligenza emotiva.
    Grazie sempre Emi!!!

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  2. Grazie a Te Vera e a le persone che come te perdono quei 5 minuti per riflettere e considerare i pensieri che metto su carta ... continuo a farlo volentieri proprio grazie all'emozione che ogni volta provo nel sentire un parere un commento e perchè no anche una critica, un giudizio ... tutto questo è relazione e le relazioni credo che insegnino tanto ...xxx

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