mercoledì 5 marzo 2014

Grande Cuore



Hai accompagnato la mia permanenza in quel posto dove non sarei mai  voluto restare un solo attimo con la forza di cui può essere munito solo un grande cuore …
Mi hai dato coraggio non con le tue parole perché la limitazione che ti era stata imposta non permetteva il molto parlare, ma con i tuoi gesti gli sguardi con le tue piccole freddure … frasi secche che spalancavano scenari chiari e veritieri: “ è un manicomio!”  hai affermato sorridente con un fare rassicurante tipico di chi da giorni naviga in un mare di guai ma che ha imparato a non disorientarsi mai.
Grande come un orso ma tenero negli occhi come un bambino lasciavi che chiunque ti si avvicinasse facesse il suo compitino …  sia le infermiere che i dottori sentivano il diritto di criticare l’operato di chi li aveva preceduti e tu con sguardo malinconico ma sempre vivo lasciavi scorrere quelle parole che avrebbero potuto insinuarsi come dubbi e paure allucinanti senza lasciare che provocassero una preoccupazione, sulle tue forti spalle tipiche dei grandi gladiatori.
Dignitoso, non so se possa bastare come aggettivo per descrivere la modalità con il quale hai saputo sopportare il dolore e la sofferenza, il disagio che quel nuovo modo di respirare ti provocava.
Sono certo che altri non avrebbero avuto la minima attenzione nei riguardi di chi era al loro fianco, dal momento che l’attenzione era giusto che la avesse chi soffriva … tu invece ti giravi e nel silenzio pulivi ciò che il tuo corpo rigettava al di fuori del tuo controllo, come una tigre lecca le sue ferite in silenzio dopo una furastica battaglia notturna per la spartizione del territorio … attento a non recare disturbo a chi come me si trovava a condividere uno spazio piccolo ma di un intensità rara
Hai saputo rallegrarmi con i tuoi sguardi, rassicurarmi con i tuoi ammiccamenti, hai saputo incoraggiarmi con i tuoi silenzi e farmi ridere con le tue smorfie …
La tua forza si svegliava la mattina veniva in punta di piedi a baciarti senza mai disturbare, tornava dopo ore di lavoro, riposava poco ed era lì di nuovo presente al tuo fianco per sorreggerti in ogni momento in cui era necessario … Sonia è il suo nome, semplice e pulita come donne di altri tempi, valida compagna di guerre contro il male …
Massimo  sei stato un compagno  di tempo formidabile, un esempio di vita memorabile, una spalla su cui poter appoggiarsi insostituibile …
continua il tuo viaggio in questa vita con l’umiltà di cui solo pochi grandi uomini sono equipaggiati … la difficoltà che ti ha colto di sorpresa non diventi mai motivo di rassegnazione , ma esponila fiero come una cicatrice di guerra, come una medaglia all’onore che spetta solo ai grandi e valorosi combattenti.
I tuoi occhi, il tuo sorriso le tue poche parole basteranno perché l’inferno tema la vita che ti è stata ridonata!!


© Emiliano De Santis


.
Se trovi piacevole e di tuo gradimento le riflessioni ed i testi pubblicate in questo blog, puoi sostenermi facendo una donazione cliccando il pulsante qui sotto.




Ps: il libro che ho scritto potreste acquistarlo cliccando questo link direttamente tramite la casa editrice:

http://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/vivo-e-conosco-te

o potete contattarmi tramite la mia mail personale emipeter73@libero.it



Nessun commento:

Posta un commento