lunedì 30 settembre 2013

Maestra Paola



Il primo anno di scuole elementari è un inizio delicato per tutti i bambini che si apprestano ad affrontarlo. Comincia un nuovo percorso di vita in cui ci si aspetta di trascorrere alcuni anni insieme alle nuove persone che troverai al tuo fianco. Ci sono dei nuovi compagni di classe e soprattutto una nuova maestra che dovrà con amore pazienza e professionalità modellare in collaborazione con le famiglie le anime le menti ed i cuori di bambini che probabilmente miglioreranno questo nostro mondo. L’approccio iniziale è un momento delicatissimo per tutti. Per le famiglie, per la maestra e sopra ogni cosa per i bimbi che vengono in contatto con diverse nuove realtà in un arco di tempo brevissimo. Non sempre le maestre riescono ad instaurare un rapporto immediato di fiducia con i piccoli, ci vuole un periodo di tempo in cui dovrà tirar fuori il meglio di se stessa per vincere la loro fiducia e di conseguenza quella dei genitori. Una volta riuscita nell’intento più delicato e difficile, ecco che si può dare inizio alla parte più pratica ma non di meno rilevanza che riguarda l’aspetto del programma scolastico. Tecniche, sistemi di lavoro, osservazione della reazione a certi metodi da parte dei  bimbi … ed ecco che pian piano prende forma una base solida di un lavoro che ha come prerogativa per il successo l’elemento CONTINUITA’!!
Attraverso momenti delicati, problemi affrontati, comunicazioni … ecco che prendono forma delle relazioni. L’ambito famigliare sembra allargarsi, le tematiche sono pressoché comuni in ogni casa, nascono amicizie, nuove conoscenze, feste trascorse insieme … e in tutto questo la maestra sembra essere proprio l’elemento intorno al quale gira tutto questo movimento.
Tutto può fluire armoniosamente quando il perno di questo giro di relazioni, è in grado di mostrare amore, professionalità e disponibilità.  I cuori dei genitori sono rasserenati dal fatto che la fiducia dei loro piccoli è stata conquistata dalla figura che diventerà in collaborazione con le famiglie la base solida sul quale questi piccoli giovani costruiranno il loro futuro.
Questo è esattamente ciò che è riuscita a far vivere a credo tutti i genitori ed i bambini della classe 2° B delle scuole elementari di Monterosi …. la maestra Paola Stanisci.
Il primo anno vissuto insieme è stato un anno che ha portato dei buonissimi frutti in ogni angolatura dal quale si vuole guardare questo disegno.
I bambini hanno terminato il loro primo anno di scuola, sereni  pronti a trascorrere la loro meritata estate piena di divertimenti, con la fiducia nei loro cuoricini che ad attenderli nel loro secondo anno di scuola ci sarebbe stata la loro amata maestra Paola, ignari del fatto che probabilmente per via di una burocrazia che tende a curare poco il bene e gli interessi dei bambini, al loro ritorno a scuola avrebbero trovato una nuova maestra con cui dover iniziare tutto daccapo.
Così non è accaduto fortunatamente, e con grande sollievo da parte di tutti i genitori e allegria da parte dei bimbi è iniziata l’avventura per porre altri tasselli importanti per le fondamenta delle vite dei nostri piccoli.
Io personalmente ho notato, a differenza dei primi giorni di scuola dell’anno scorso, un grande desiderio da parte di mia figlia di andare a scuola, desiderosa di imparare tutte le cose che la maestra Paola le sta insegnando come se fossero le cose più importanti della sua vita.
Ma il 27 settembre dopo quasi un mese di scuola, a ridosso del weekend di fine settimana, giunge la notizia che la maestra Paola deve venire sostituita da un'altra maestra che ha un punteggio diverso in graduatoria.
Il terremoto è entrato nelle case di tutti gli alunni della seconda B di Monterosi!!
Qualcuno penserà che sia un esagerazione. Ma credetemi che dopo i bei discorsi sentiti all’inizio dell’anno scolastico, nella piazza adiacente la scuola, dove il Sindaco, la Preside dell’istituto scolastico, addirittura il Vescovo e alcuni finanziatori che avendo probabilmente interessi nell’area hanno deciso di investire nella scuola, che parlavano riempiendosi la bocca di lodi per se stessi dell’aver investito per migliorare il futuro dei nostri ragazzi, e  dopo appena 20 giorni di scuola trovarsi a subire un cambiamento che mina il frutto portato sino a questo momento, sa tanto di ipocrisia vera, di falsità, ha il sapore di un inganno.
Il nostro immediato desiderio è stato quello di presentarci a chiedere spiegazioni di ciò che sta avvenendo al provveditorato all’istruzione di Viterbo, e capitanati dalla nostra rappresentante di classe alle 10.30 in punto di lunedì 30 settembre siamo andati al cospetto di una dirigente che abbiamo trovato in sede ( e badate bene, dico una dirigente, perché La dirigente che probabilmente avrebbe dovuto avere voce in capitolo non era presente).
Una volta accolti, spiegati ed illustrati i nostri malesseri riguardo alla decisione che si sta prendendo, la dirigente in questione , ci ha fatto presente che le nostre argomentazioni riguardo ai disagi a cui i bambini andrebbero incontro non è un problema reale, e nonostante questo cambio si stia effettuando per un loro errore, che ha ammesso davanti alle nostre facce, non ha nessun potere di cambiare le cose visto che le graduatorie devono essere rispettate. Ci ha confessato che durante il periodo in cui fanno le assegnazioni delle classi, si trovano spesso in grandi difficoltà dovute al fatto che la maggior parte dei docenti ha come interesse unico quello di lavorare vicino ai loro luoghi di residenza e che sono in grado di farsi anche delle guerre a vicenda pur di poter guadagnare anche un solo chilometro di vicinanza alla loro abitazione.
Colti dall’indignazione generale, abbiamo preso atto del modo in cui vengono gestite certe situazioni, e ce ne siamo andati, non sazi di giustizia ma desiderosi di andare fino in fondo per far valere quelli che pensiamo essere i diritti dei nostri bambini.
Come tante altre situazioni che la vita ci propone chi legge questo articolo avrà una sua opinione al riguardo, un giudizio, una critica, e fino a che in certe cose non ci si passa direttamente è difficile capire in profondità cosa voglia dire. Il mio invito però è ad una riflessione generale, perché stai certo, chiunque tu sia che non appoggi questo nostro dissenso, che molto presto ti ci ritroverai anche tu e se non prendi una posizione adesso per i nostri figli, un giorno saranno i tuoi ad aver bisogno del nostro appoggio, che sicuramente daremo, dal momento che sappiamo il significato profondo del subire un sopruso, ma che potremmo evitare ai tuoi se oggi anche tu ti schieri con noi!
Non perdono i posti le maestre che ne fanno di tutti i colori ai bambini … e quelle che riescono nella loro missione le sostituiamo per via della graduatoria?
Si sta girando il mondo?
E’ più importante un assegnazione di un posto vicino casa del disagio che un bambino può avere nel non avere un punto di riferimento?
E’ meglio che sia un bambino a dover accettare un cambiamento del genere per far stare comoda una maestra?
Chi spiegherà ai nostri bimbi perché la loro maestra non c’è più? Il sindaco … dopo quel bel discorso? Il Vescovo che ha spiegato l’importanza della scuola come parte integrante della crescita di un bimbo? … o il nostro signor finanziatore?
I bambini si adattano facilmente ai cambiamenti è vero … perché loro devono accettare qualcosa di diverso da ciò che vorrebbero … e un docente no?
Ce ne vogliamo approfittare forse perché sono più deboli?... quale è la verità?
La dirigente ci ha espresso solo il motivo per cui si è creato il problema … dicendoci che non c’è soluzione diversa da questa. Siamo arrivati a vivere in un mondo dove le soluzioni danneggiano i piccoli per favorire i grandi ?
Dove è la CONTINUITA’ di cui si parla in psicopedagogia?
Ci sono relazioni come quella che si è instaurata tra la maestra Paola noi genitori e i nostri figli, che sono armoniose, funzionano, portano frutto … perché si vogliono potare gli alberi che portano frutto? … non sarà meglio potare quelli secchi?... portare cambiamenti là dove le cose funzionano meno?
Certi attacchi diretti alle cose che funzionano e la mancata voglia di trovare una soluzione per continuare a farle funzionare, mi sanno di attacchi diretti alla vita stessa …
Liberiamo una maestra dall’impegno di dover fare troppi chilometri per tornare a casa …
E crocefiggiamo i nostri bimbi a qualcosa che non vorrebbero subire …
Chi volete Barabba o Gesù?

© Emiliano De Santis



Nessun commento:

Posta un commento