giovedì 5 dicembre 2013

Omaggio a Paul Walker




C’era una volta una macchina molto speciale, che viveva in un posto molto particolare. Era stata progettata perché potesse essere unica e un giorno insegnare a tutte le altre macchine cosa significasse l’unicità. Il suo nome era Walk, ma nel posto in cui viveva tutti la chiamavano Walker perché amava camminare per ore senza mai stancarsi. Il suo creatore , la aveva dotata di una meccanica molto particolare e di una carrozzeria unica nel suo genere, gli interni sembravano essere quelli di una sala regale dove si può ascoltare la migliore musica alla qualità di suono più elevata che potesse esistere, le sue ruote larghe accompagnate da cerchi di una brillantezza unica custoditi da una carrozzeria a specchio che rifletteva i raggi del sole ogni volta che percorreva le strade di quella città magica, mettevano in risalto la sua unicità maestosa e regale Un giorno il suo creatore decise di inviarla in un paese lontano dove non conoscevano la parola unicità … dove la tristezza regnava. Le macchine che si aggiravano in quel paese lontano erano state fatte con un modello standard, erano tutte uguali, tutte conformi alle regole che il codice di quel paese prevedeva. Tutte sembravano molto tristi , si aggiravano per le vie della città scambiandosi sguardi malinconici e mormorando continuamente l’una con l’altra dello stato in cui si trovavano a vivere. Tra di loro regnava la rassegnazione . La loro vita era per tutte legata allo stesso destino, nascevano in una fabbrica, venivano immatricolate e distribuite con una scala di regole di conformità da rispettare in quanto a velocità, obblighi ciclici di controlli, tagliandi, bollini, unico segno che le contraddistingueva l’una dall’altra erano i numeri successivi delle loro immatricolazioni e le botte che prendevano durante il loro percorso di vita routinaria che li portava tutte alla rottamazione, passaggio necessario per dare la possibilità ai loro possessori di poter ogni volta iniziare nuovamente il ciclo. Walker una volta arrivata in mezzo alla città della desolazione, cominciò a camminare in lungo e largo percorrendo kilometri instancabilmente per venire in contatto con tutte quelle macchine che portavano lo stesso nome, cercando di raccontare loro tutte le verità riguardanti l’unicità. Lei sapeva che ognuna di quelle povere macchine desideravano poter esprimere le loro capacità e a volte facendolo trasgredivano quelle che erano le leggi di quelle fabbriche e delle società che le assicuravano. Nella città dalla quale Walker proveniva non esistevano leggi del genere … non c’erano assicurazioni, vincoli, rottamazioni, perché nonostante avesse una potenza straordinaria di motore e un fascino alla quale nessuno poteva resistere,era stata munita dal suo creatore di un autocontrollo straordinario, di capacità di gestire le velocità a seconda delle strade che percorreva, era in grado di illuminare tutta se stessa e anche gli altri quando era necessario, ed il risultato delle sue azioni era sempre ben gestito era gentile, mansueta,pacifica, amorevole gioiosa, paziente e fedele … era unica … e per questo al suo arrivo nel paese della routine non venne vista di buon occhio inizialmente, specialmente da quelle vecchie macchine che odiavano l’unicità e che miravano ad una finta uguaglianza per amore dei propri interessi e per i propri guadagni che traevano dal tenere tutte le giovani macchine intrappolate nel loro sistema routinario, privo di vita e di unicità. Walker arrivò in quel paese con un mandato, il suo creatore le aveva chiesto di andare a raccontare tutte le verità sull’unicità a tutte quelle macchine schiave del sistema della formalità. Lei così fece, andando in ogni luogo, in ogni strada si fermava a parlare con le macchine che stavano per essere rottamate, portava sollievo a quelle incidentate , giocava gareggiando con quelle giovani appena immatricolate e a volte riusciva addirittura a ridonare brillantezza a quelle malandate … l’unicità era diventata attualità nel paese della rottamazione facile e tante macchine sembravano trarre beneficio dalle parole e dalle dimostrazioni che Walker dava ogni giorno che percorreva quelle vie. Ma un giorno le vecchie macchine stanche e impaurite che il loro sistema routinario potesse essere sopraffatto cominciarono a tramare la possibilità di far fuori quel camminatore instancabile che tanta voglia di unicità stava donando alle macchine immatricolate. Lo presero e lo portarono davanti alla legge che quel momento governava il paese di rottamazione e lo giudicarono in modo che potesse essere tolto di mezzo. La carrozzeria meravigliosa di Walker con la sua lucentezza metteva chi lo stava giudicando di fronte ad uno specchio e non potevano fare a meno di vedere tutta la formalità di cui erano rivestiti e tutta la mancanza di unicità di cui erano muniti in quanto ormai tutti uniformati … Questa vista fece infuriare ancora di più le vecchie macchine invidiose del fatto che giunte ormai al loro tramonto non potevano avere più la possibilità che Walker cercava di dare alle giovani vetture di poter diventare finalmente anche loro uniche nel loro modo di essere. Misero quindi Walker di fronte ad una giuria che valutò falsamente una revisione che avrebbe dovuto fare come non fatta e la condannarono alla rottamazione … e così Walker fù accompagnata allo sfascio per essere disintegrata … ma tre giorni dopo alcune macchine andarono a prendere allo sfascio tutti i pezzi unici che erano rimasti di Walker per montarli ssu di loro, una prese la sua lucentezza, una i cerchi e le grandi ruote luminose, un'altra si rivestì della carrozzeria che tanto aveva fatto ben figurare Walker mentre camminava nelle strade di tutto il mondo e cominciarono a camminare anche loro da macchine uniche … dando inizio ad una rivoluzione di unicità che ancora oggi va avanti e si chiama …. Tuning! 


© Emiliano De Santis







Ps: il libro che ho scritto potreste acquistarlo cliccando questo link direttamente tramite la casa editrice:

http://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/vivo-e-conosco-te

o potete contattarmi tramite la mia mail personale emipeter73@libero.it



Nessun commento:

Posta un commento