Ho visto un video riguardante un corteo che si stava tenendo
in non so quale parte dell’Italia in cui chi voleva manifestare i propri
diritti in maniera pacifica veniva attaccato violentemente dalla forze dell’ordine,
capeggiate da un questore che si avvaleva di un autorità conferitagli per poter
spadroneggiare in questa situazione.
E’ preoccupante vedere persone che si arrogano il diritto di
comandare una carica verso chi vuole far presente il proprio dissenso in
maniera civile.
Questo è uno dei tanti casi che stanno avvenendo in questo
periodo in tutta Italia dove il mal contento sta aumentando giorno dopo giorno.
Tutti fanno appello alla giustizia. Tutti cercano una vera giustizia. Tutti vorrebbero
una giustizia sana. Ma in verità cosa è la giustizia?
Potresti fare mille ricerche dentro le varie enciclopedie,
nei dizionari in wikipedia in internet e troverai delle definizioni che possono
essere più o meno esaudienti, secondo la legge, secondo le culture, secondo l’etimologia
della parola. Troverai definizioni brevi o articolate,alcune che ti garbano
altre un po meno, qualcuna che stanca ed altre che ti entusiasmano. Ci sarà
quella che senti faccia al caso tuo e quella deludente. Insomma le definizioni
possono essere tante e di varia natura ma il problema probabilmente non è nella
definizione che gli si attribuisce ma nell’attuazione pratica di fronte alle
situazioni quotidiane.
Non ti sembra che tutti richiamano la giustizia come
qualcosa che appartiene ad ognuno in quanto diritto ma il risultato sembra
sempre che faccia scontento più di qualcuno?
Precedentemente ho
fatto riferimento all’episodio a cui ho assistito in video, ma a quanto sembra la giustizia è un argomento
di utilizzo quotidiano di fronte ad ogni situazione che si incontra perché in
fondo tutti vorrebbero giustizia. Nelle situazioni burocratiche, nelle
relazioni sentimentali, nei rapporti lavorativi, nell’economia, nelle
difficoltà accidentali, nell’educazione quotidiana, nella vita e nella morte.
Tutti vogliono la giustizia o la cosa giusta ma in verità se si ascolta la voce
del popolo sembra che questa giustizia non sia mai realmente presente. Non sarà
forse perché ognuno vuole metterla in atto a modo proprio?
La giustizia dovrebbe essere qualcosa che regola i rapporti
ma mai come in questo momento sembra che li stia separando così tanto. Abbiamo tutti
una nostra idea di giustizia personale e troppo spesso non si incontra con l’idea
di giustizia di chi ci circonda, a partire dal vicino di casa, il parente, il
commerciante salendo di grado verso le istituzioni per poi arrivare a Dio, che
sembra essere preso spesso di mira riguardo alle scelte che a parer nostro sono
troppo ingiuste per come sta lasciando che le cose vadano nel mondo, quasi a
dire che noi al posto suo sapremmo fare meglio.
Oggi mi trovo ad avere due idee di giustizia che
guerreggiano tra di loro. Una è quella che ritiene sia sbagliato agire come ha
agito quel Questore di cui parlavo all’inizio che cercherebbe di fare in modo
che mi sia reso ciò che ho perso. In quel caso il tempo, la salute (per via delle
manganellate prese) e la possibilità di non vedere più ripetersi certi episodi.
L’unica cosa che comprendo profondamente è che per come stanno essendo gestite
certe situazioni a livello globale sembra proprio che questo mio desiderio sia
destinato a diventare ben presto utopia.
L’altra forma di giustizia è quella che cerca il volto di
Dio.
Mi sono reso conto che per quanto si possa pensare di fare
meglio di lui, sicuramente qualcosa potrebbe non funzionare, visto che faccio
fatica anche a governare la mia famiglia composta da 6 persone più animale
annessi, immagino che per lui avere a che fare con 6 miliardi di persone che la
pensano ognuno in un modo diverso non deve essere così semplice.
Sono arrivato a comprendere che per quanto ci siano ancora
in giro tanti fautori della giustizia divina che predicano ancora catastrofi
che arriveranno nella vita di chi si è comportato male, maledizioni ecc ecc…,in
fondo non è nemmeno quella la vera giustizia di cui si è fatto promotore quando
ha mandato il figlio a spiegare in cosa consisteva.
Gesù spiegò una serie di valori che probabilmente regolano
le leggi che vigeranno nella città celeste che è andato a preparare,che avevano
ben poco a che fare con la giustizia e la legge che vorremmo vedere messa in
atto qui sulla terra.
Il questore di cui facevo riferimento sopra ha un profilo
che somiglia molto a quello che ai tempi
di Gesù era chiamato Saulo di Tarso, fanatico persecutore di cristiani che
sulla via dell’inseguimento per una carica di quei tempi si è trovato a cadere
da cavallo ad esser accecato per poi avere un incontro con Gesù ed una
conversione da guidatore di cariche contro i ribelli cristiani di quel momento
a leader indiscusso di un nuovo movimento di idee e di valori di cui si fece
promotore a vita per annunciare quello stesso messaggio che avrebbe sacrificato
volentieri fino a poco tempo prima.
Sarà che la giustizia di Dio è veramente contraria ai canoni
che adoperiamo qui.
Tra di noi spesso quando vogliamo giustizia, ci capita di
amareggiarci,di perseguire vendette, alimentare odio, rispondere a quelle che
consideriamo ingiustizie o torti subiti con nuovi torti e nuove ingiustizie a
nostra volta, ci arrovelliamo in mezzo a rancori e finta pazienza che aspetta
di gioire per i mali che arriveranno addosso a chi ce li ha causati.
Dio invece dall’esempio precedente, sembra che si muova
contrariamente a noi, nutrendo speranza,volgendo il male verso il bene, ha
pazienza, ha un senso di giustizia che sembra partire dall' accettazione di una
sconfitta, non con remissività, ma con la consapevolezza di una forza che
proviene da una resa e da una apparente debolezza.
Ho timore oggi di farmi giustizia da solo perché la verità è
che spesso non so più quale sia la cosa giusta. Cerco di perseguire delle scelte,avendo
una profonda convinzione nella coscienza che probabilmente per quanto alcune
potrebbero risultare agli occhi di altri sbagliate o ingiuste, se sono
motivate e guidate dall’amore,porteranno
con loro anche dei meravigliosi risultati futuri.
Quel questore se me lo avessero dato tra le mani dieci
secondi dopo aver visto il video probabilmente lo avrei portato in mezzo ad una
mandria di elefanti in corsa verso una sorgente d’acqua, ma subito dopo ho
pensato che forse varrebbe la pena provare ad affidare quella vita nelle mani
di Dio, non perché mi sento buono, ma perché sono certo che avrà sicuramente un
metodo migliore del mio per aiutarlo, nel tempo e non escludendo qualche esperienza
traumatica a fargli capire dove ha sbagliato e magari a
recuperarlo per metterlo su una via più retta.
Questo è un mio sentimento logicamente che avevo piacere di
condividere perché mi rendo conto che in quanto a giustizia noi esseri umani
siamo proprio lontani dalla possibilità di trovarne una che ci accontenti tutti
quanti.
Forse Dio facendoci diversi uno dall’altro ci avrà dato un
indizio per capire il Suo senso di giustizia … ma?
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