Ascoltando delle note di una musica ho rivissuto un momento di cui non avevo colto alcune sfumature ... volevo semplicemente raccontarlo ed invece mi sono ritrovato ad ingrovigliare le parole e lasciarle uscire come fossero poesia:
Una musica d’improvviso cattura i miei pensieri e mi trovo catapultato nel recente passato, rivivendo
come d’incanto un momento magico del quale mi era sfuggito più di un
particolare.
Ero convinto di aver vissuto quel presente molto
attentamente … certo di aver colto l’essenza di quell’istante.
Sbagliavo!
La musica, elemento
tangibile e reale ma per certi versi astratto, mi riaccompagna in quel luogo ed
in quelle sensazioni che ero certo essermi lasciato alle spalle.
Sono ancora presenti e vive le emozioni che sono appartenute
a quel momento,ma in questo, colgo alcune sfumature di vibrazioni emozionali
che in quello precedente non ero riuscito a percepire.
Mi accorgo che essa, come spesso anche gli odori, diventa in
una frazione di secondo un veicolo imponente che mi accompagna su e giù tra gli
sbalzi del tempo per completare il mio vissuto.
Un retrogusto essenziale appare nella mia capacità di
assaporare la vita e i dettagli
affiorano nella mia mente e vanno ad appagare l’arsura nella mia anima …
Solitamente invito
tutti a vivere il presente, ma c’è un qualcosa di magico in questo rendermi
conto dell’esistenza di un meraviglioso
punto d’incontro tra il passato il presente ed il futuro, dal sapore Eterno …
Ero certo di essere uscito dal passaggio di quell’esperienza
arricchito e moderatamente soddisfatto, convinto di aver chiuso quella porta,
che a mia insaputa è rimasta semiaperta, donandomi il permesso di rientrare e
rivedere … riassaporare … rivivere … e soprattutto vivere alcune tinte di colori di quell’istantanea di vita
che una musica ha permesso di completare, arricchendo me ed il bagaglio che indosso per il mio viaggio verso il futuro
…
Non sempre i tuffi nel passato migliorano il presente … a
volte lo soffocano riportando a galla quei dolori di cui la mente dell’anima
mai si svuota,regalando potere a quelle radici chiamate risentimento, che
servono soltanto per raddoppiare il sentire di un qualcosa che dovrebbe
scomparire … il dolore … la sofferenza …
Retrogusto … può essere un sapore di una piacevole dettaglio
nascosto in quell’attimo presente che
prende corpo e forza nell’ascolto di una melodia producendo sana nostalgia …
O può rievocare dei sapori non graditi, di cicatrici cucite nelle parti intime di una pulsazione che
riaprono ferite …
Ma il suo scopo finale è quello di regalarci una vita che si
affaccia sui balconi del tempo in cui si incontrano chi eri, chi sei e chi
sarai …
Desidero continuare a bere la vita nell’attimo in cui mi viene offerta in
un calice,consapevole che il primo sorso mi dirà chi sono …
Il retrogusto in seconda battuta, mi aiuterà a comprendere chi ero e cosa vivevo
proiettandomi nella speranza di divenire chi sarò!
© Emiliano De Santis
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