Sono in piscina e guardo un bimbo che per la prima volta
viene messo in acqua con il suo giovane maestro. Il papà è al bordo della
piscina sicuro di lasciare il suo gioiello tra le mani di una persona preparata
per prendersene cura ad affrontare le
sue prime prove. Il bimbo divertito dai primi schizzi di acqua prima ancora di
immergersi ride e si dimena come solitamente fanno i piccoli di appena due anni
… l’istruttore entra in vasca e dolcemente prende il piccolo afferrandolo con
entrambe le braccia sotto le piccole ascelle, immerge parte del suo corpo
all’interno della piscina ed il bambino comincia ad urlare a
squarciagola,desideroso di tornare dal papà che intanto rimane impassibile
nella sua postazione a bordo vasca. Mentre guardavo mi si è stretto il cuore
nello scorgere negli occhi di quel meraviglioso gioiello la disperazione mista
alla paura di affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto. Il papà sembrava
piuttosto sereno, non era per niente scosso dalle grida e dagli sguardi che il
bimbo lanciava in cerca di aiuto. Vedendo quest’immagine ho avuto la netta
sensazione che questo è ciò che la vita ci propone sempre da quando siamo
bambini a quando cresciamo e diveniamo adulti.
L’acqua rappresenta un po’ le difficoltà che la vita ci
propone, le insidie, il mistero di ciò che ci attende, l’istruttore è come un
angelo custode che ci aiuta a superare le nostre paure, che ci è al fianco e ci
soccorre nel momento del bisogno ed il papà rappresenta Dio colui che ha
fiducia in te, che per il tuo bene ti lascia entrare nella piscina della vita
sapendo che ce la farai, che qualsiasi cosa ti troverai a dover affrontare
potrai superarla, che nonostante le tue grida i pianti e la voglia di tornare
tra le braccia sicure di papà, sa che tutto coopererà per il bene della tua
crescita e quindi ti guarda dalla sua postazione certo della tua riuscita e
fiducioso del compito assegnato all’angelo che ti ha messo al fianco.
A volte ci troviamo ad affrontare situazioni dalla quale
vorremmo stare alla larga o che se fosse dipeso da noi avremmo preparato in uno
scenario diverso … ma c’è qualcuno che sa meglio di te cosa si meglio
affrontare e come, per il tuo bene.
E’ un utopia fuggire dalle prove che la vita ti propone,
tutti devono affrontare malattie, perdite di persone care, incidenti,
situazioni spiacevoli, relazioni difficili, dolori di amore per il cuore,
perdite dei posti di lavoro, furti, invalidità ecc … è solo una questione di
tempi. C’è chi impara a nuotare da bambino appena nato, chi da adolescente chi
da grande, chi da anziano!
Le prove sono un cerchio che tutti chi prima chi dopo dobbiamo
attraversare!
Tempo fa mi trovai di fronte ad una situazione singolare,
nel giro di poche ore incontrai due papà con due storie differenti accomunate
da un unico dolore a da una stessa reazione al dolore. Il primo aveva perso da
poco il figlio in un incidente stradale e lamentava il fatto di non aver avuto
il tempo necessario per potergli dire le cose che avrebbe voluto che sapesse.
Il secondo anche aveva perso il proprio figlio portato via da una malattia
lunga ed estenuante, lamentava il fatto
che avrebbe preferito che il ragazzo potesse andare via all’improvviso
piuttosto che vederlo soffrire in quel modo e per tutto quel tempo.
Sono certo che le sofferenze non dovrebbero mai essere
paragonate,perché ognuno ha le sue valide ragioni nell’arco di una sofferenza.
Ma analizzandole entrambe ho trovato una cosa che accomuna le loro storie e
anche quelle di chiunque sta leggendo questo articolo in questo momento: non
saremmo mai pronti ad accettare qualcosa che non desideriamo vivere, che
avvenga in un modo o in un altro, una prova è sempre il simbolo di scomodità di
sofferenza di presa di coscienza.
Ho scoperto che uno dei segreti nascosti che può essere di
aiuto a superare le prove e gli ostacoli che la vita ci pone davanti è la
capacità di accettarli in qualsiasi forma si presentano! Non stò dicendo di
essere remissivi o passivi di fronte a certe difficoltà, ma ce ne sono alcune
che vanno semplicemente accettate.
La nostra impotenza in alcuni momenti e la capacità di
riconoscerla potrebbero essere un ancora di salvataggio.
Il bimbo in piscina ad un certo punto ha dovuto rassegnarsi
ad affrontare la sua prova, il suo ostacolo, perché inconsciamente ha capito
che continuare a piangere non lo avrebbe tirato fuori da quella situazione,
quindi la ha accettata e ha cominciato da prima a lasciarsi guidare da chi al
suo fianco stava provando a sostenerlo per poi iniziare a provare a muoversi
con le sue forze e cominciare a diventare più cosciente delle proprie abilità
di cui fino a due minuti prima era ignaro.
Dio solitamente non da a nessuno una prova più grande di
quella che può sopportare, perché nello stesso momento in cui ti mette in una
piscina di difficoltà al tuo fianco mette anche qualcuno o qualcosa che possa
esserti di aiuto, che nel caso della vita si chiama, grazia, una forza che non
sai di avere ma alla quale puoi avere accesso nel momento in cui smetti di
piangere e cominci a guardare avanti e
inizi a nuotare!
Ps: non prendermi per uno che non capisce ciò che stai
passando, perché alcune cose non possono essere paragonate … quelle che ho
vissuto sulla mia pelle mi hanno portato a scrivere tutto questo, quelle che
ancora devo vivere mi aiuteranno a capirti ancora di più, ma di una cosa sono
certo la Vita ha un kit di prove già pronte per ogni viaggio ed è uguale per
tutti … alcuni le passano prima ed altri dopo, chi presto e chi tardi, ma tutte
ci aiuteranno a diventare delle persone migliori se le accettiamo e lasciamo
che ci modellino. D’altronde abbiamo un libero arbitrio … sia quando agiamo …
che quando reagiamo ad un situazione che non ci aspettavamo o che non volevamo
… possiamo amareggiarci … o migliorarci … a te la scelta … vuoi iniziare a
nuotare mentre papà ti guarda fiducioso che ce la farai, o vuoi continuare a
piangere per tornare a bordo piscina?
Spero tu possa scegliere di nuotare e andare avanti perché
credo che papà abbia pagato per questa piscina e difficilmente te ne tirerà
fuori prima che tu abbia superato la tua prova!
© Emiliano De Santis
© Emiliano De Santis
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in questa lettura mi vedo... mi rispecchio molto! e devo dire che abbandonarsi ciecamente alla volontà di Dio puo' avvenire se lo si riconosce come "PADRE". spesso non ci fidiamo neanche dei nostri genitori, del loro insegnamento (anche se è insito il loro amore) ... ma umanamente tendiamo a sopravvivere piuttosto che sperimentarci e... un rimprovero, una prova o un insegnamento a volte non viene accolto, perchè i nostri "tempi" non sono mai pronti... i nostri rifugi, sono sempre quelli più comodi, perchè li conosciamo bene anche se ci stanno stretti. Accettare che qualcuno cambi la nostra vita non è mai al pari di quello che crediamo di stare a vivere. Io da parte mia, solo quando riesco a leggerne il "vero messaggio"... solo allora riconosco l amore che Dio ha per "me".
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