lunedì 3 febbraio 2014

La Piscina della Vita




Sono in piscina e guardo un bimbo che per la prima volta viene messo in acqua con il suo giovane maestro. Il papà è al bordo della piscina sicuro di lasciare il suo gioiello tra le mani di una persona preparata per prendersene cura ad  affrontare le sue prime prove. Il bimbo divertito dai primi schizzi di acqua prima ancora di immergersi ride e si dimena come solitamente fanno i piccoli di appena due anni … l’istruttore entra in vasca e dolcemente prende il piccolo afferrandolo con entrambe le braccia sotto le piccole ascelle, immerge parte del suo corpo all’interno della piscina ed il bambino comincia ad urlare a squarciagola,desideroso di tornare dal papà che intanto rimane impassibile nella sua postazione a bordo vasca. Mentre guardavo mi si è stretto il cuore nello scorgere negli occhi di quel meraviglioso gioiello la disperazione mista alla paura di affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto. Il papà sembrava piuttosto sereno, non era per niente scosso dalle grida e dagli sguardi che il bimbo lanciava in cerca di aiuto. Vedendo quest’immagine ho avuto la netta sensazione che questo è ciò che la vita ci propone sempre da quando siamo bambini a quando cresciamo e diveniamo adulti.
L’acqua rappresenta un po’ le difficoltà che la vita ci propone, le insidie, il mistero di ciò che ci attende, l’istruttore è come un angelo custode che ci aiuta a superare le nostre paure, che ci è al fianco e ci soccorre nel momento del bisogno ed il papà rappresenta Dio colui che ha fiducia in te, che per il tuo bene ti lascia entrare nella piscina della vita sapendo che ce la farai, che qualsiasi cosa ti troverai a dover affrontare potrai superarla, che nonostante le tue grida i pianti e la voglia di tornare tra le braccia sicure di papà, sa che tutto coopererà per il bene della tua crescita e quindi ti guarda dalla sua postazione certo della tua riuscita e fiducioso del compito assegnato all’angelo che ti ha messo al fianco.
A volte ci troviamo ad affrontare situazioni dalla quale vorremmo stare alla larga o che se fosse dipeso da noi avremmo preparato in uno scenario diverso … ma c’è qualcuno che sa meglio di te cosa si meglio affrontare e come, per il tuo bene.
E’ un utopia fuggire dalle prove che la vita ti propone, tutti devono affrontare malattie, perdite di persone care, incidenti, situazioni spiacevoli, relazioni difficili, dolori di amore per il cuore, perdite dei posti di lavoro, furti, invalidità ecc … è solo una questione di tempi. C’è chi impara a nuotare da bambino appena nato, chi da adolescente chi da grande, chi da anziano!
Le prove sono un cerchio che  tutti chi prima chi dopo dobbiamo attraversare!
Tempo fa mi trovai di fronte ad una situazione singolare, nel giro di poche ore incontrai due papà con due storie differenti accomunate da un unico dolore a da una stessa reazione al dolore. Il primo aveva perso da poco il figlio in un incidente stradale e lamentava il fatto di non aver avuto il tempo necessario per potergli dire le cose che avrebbe voluto che sapesse. Il secondo anche aveva perso il proprio figlio portato via da una malattia lunga ed estenuante,  lamentava il fatto che avrebbe preferito che il ragazzo potesse andare via all’improvviso piuttosto che vederlo soffrire in quel modo e per tutto quel tempo.
Sono certo che le sofferenze non dovrebbero mai essere paragonate,perché ognuno ha le sue valide ragioni nell’arco di una sofferenza. Ma analizzandole entrambe ho trovato una cosa che accomuna le loro storie e anche quelle di chiunque sta leggendo questo articolo in questo momento: non saremmo mai pronti ad accettare qualcosa che non desideriamo vivere, che avvenga in un modo o in un altro, una prova è sempre il simbolo di scomodità di sofferenza di presa di coscienza.
Ho scoperto che uno dei segreti nascosti che può essere di aiuto a superare le prove e gli ostacoli che la vita ci pone davanti è la capacità di accettarli in qualsiasi forma si presentano! Non stò dicendo di essere remissivi o passivi di fronte a certe difficoltà, ma ce ne sono alcune che vanno semplicemente accettate.
La nostra impotenza in alcuni momenti e la capacità di riconoscerla potrebbero essere un ancora di salvataggio.
Il bimbo in piscina ad un certo punto ha dovuto rassegnarsi ad affrontare la sua prova, il suo ostacolo, perché inconsciamente ha capito che continuare a piangere non lo avrebbe tirato fuori da quella situazione, quindi la ha accettata e ha cominciato da prima a lasciarsi guidare da chi al suo fianco stava provando a sostenerlo per poi iniziare a provare a muoversi con le sue forze e cominciare a diventare più cosciente delle proprie abilità di cui fino a due minuti prima era ignaro.
Dio solitamente non da a nessuno una prova più grande di quella che può sopportare, perché nello stesso momento in cui ti mette in una piscina di difficoltà al tuo fianco mette anche qualcuno o qualcosa che possa esserti di aiuto, che nel caso della vita si chiama, grazia, una forza che non sai di avere ma alla quale puoi avere accesso nel momento in cui smetti di piangere e cominci a  guardare avanti e inizi a nuotare!

Ps: non prendermi per uno che non capisce ciò che stai passando, perché alcune cose non possono essere paragonate … quelle che ho vissuto sulla mia pelle mi hanno portato a scrivere tutto questo, quelle che ancora devo vivere mi aiuteranno a capirti ancora di più, ma di una cosa sono certo la Vita ha un kit di prove già pronte per ogni viaggio ed è uguale per tutti … alcuni le passano prima ed altri dopo, chi presto e chi tardi, ma tutte ci aiuteranno a diventare delle persone migliori se le accettiamo e lasciamo che ci modellino. D’altronde abbiamo un libero arbitrio … sia quando agiamo … che quando reagiamo ad un situazione che non ci aspettavamo o che non volevamo … possiamo amareggiarci … o migliorarci … a te la scelta … vuoi iniziare a nuotare mentre papà ti guarda fiducioso che ce la farai, o vuoi continuare a piangere per tornare a bordo piscina?

Spero tu possa scegliere di nuotare e andare avanti perché credo che papà abbia pagato per questa piscina e difficilmente te ne tirerà fuori prima che tu abbia superato la tua prova!

© Emiliano De Santis



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1 commento:

  1. in questa lettura mi vedo... mi rispecchio molto! e devo dire che abbandonarsi ciecamente alla volontà di Dio puo' avvenire se lo si riconosce come "PADRE". spesso non ci fidiamo neanche dei nostri genitori, del loro insegnamento (anche se è insito il loro amore) ... ma umanamente tendiamo a sopravvivere piuttosto che sperimentarci e... un rimprovero, una prova o un insegnamento a volte non viene accolto, perchè i nostri "tempi" non sono mai pronti... i nostri rifugi, sono sempre quelli più comodi, perchè li conosciamo bene anche se ci stanno stretti. Accettare che qualcuno cambi la nostra vita non è mai al pari di quello che crediamo di stare a vivere. Io da parte mia, solo quando riesco a leggerne il "vero messaggio"... solo allora riconosco l amore che Dio ha per "me".

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